saw 2 - la soluzione dell'enigma (2005)

Tensione alta e sedere ben incollato alla sedia durante l'intera visione del film. Il colpo di scena finale (o meglio, la catena dei colpi di scena finali) sorprende eccome, sebbene non riesca (o non miri) a lasciare lo spettatore attonito e disorientato come accadeva per le sequenze conclusive del primo episodio.
Jigsaw si conferma più filosofo che assassino.
La regia è efficace, soprattutto nelle sue "accelerazioni emotive" (soprattutto in alcune scene di dolore fisico, il regista sovrappone e rimbalza in rapida sequenza i frames, alzando notevolmente il sonoro e stringendo lo spettatore in una morsa di tensione/raccapriccio/claustrofobia dalla quale non ci si libera fino alla fine della scena).
Nota stonata: i dialoghi. La sceneggiatura è piatta e sempliciotta, inquinata da quell'insopportabile slang americanoide che infila, una dietro l'altra, volgarità inutili e grottesche ("Noi dobbiamo uscire di qui e aprire quella porta ma l'unica cosa che sai aprire bene, bambina, ce l'hai in mezzo alle gambe!").
Per contro, apprezzabili alcune battute del cervellotico e fantasioso Jigsaw.